By nemech staff
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NEMECH – New Media for Cultural Heritage | MICC – Media Integration and Communication Center | Università di Firenze
organizza il convegno
Advanced Communication
a cura di Eugenia Romanelli
Firenze, 18-19 novembre 2016
Le Murate – Progetti Arte Contemporanea
Piazza delle Murate Firenze (FI) Italy
Why.
La due-giorni dedicata alle nuove forme di comunicazione, socializzazione e informazione ha l’obiettivo di aggiornare professionisti del mestiere e addetti ai lavori, ma anche appassionati e cybernauti solitari, sulle nuove tecniche di creazione, confezione e distribuzione dei contenuti da comunicare, siano essi prodotti, servizi, notizie, progetti, appuntamenti o opinioni. Una sessione, inoltre è dedicata nello specifico alla comunicazione dei beni culturali e museali.
Il punto è: come rendere virale ciò che desidero diventi virale, ossia raggiunga il maggior numero possibile di persone, utenti, clienti, cittadini? Come rendere notiziabile un fatto in rete? Come usare l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie al servizio dei contenuti?
Stiamo parlando delle tecniche usate dai nuovi politici internazionali, dalle aziende più innovative, dai blogger e dagli opinion leader più quotati, dalle testate digitali più lette al mondo, dai motori di ricerca stessi, e dai social network. Stiamo parlando di contemporaneità.
A cura di.
Il coordinatore e moderatore è una donna, Eugenia Romanelli, che da anni si occupa di innovazione e comunicazione digitale: giornalista, scrittrice, docente universitaria, dopo aver diretto la versione italiana della rivista internazionale “Time Out”, fondato e diretto l’e-zine “Bazarweb.info” coedita da Rai Eri e La Stampa, fondato e diretto l’inserto culturale “SmarTime” de Il Fatto Quotidiano, attualmente collabora su innovazione e comunicazione con Il Fatto Quotidiano, L’Espresso e la Treccani. Tra le docenze, ha insegnato scrittura creativa a La Sapienza e all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, e attualmente insegna giornalismo, new media, business writing e social media writing alla Luiss e alla Scuola di Scienze Aziendali di Firenze. Oltre ai suoi romanzi (per cui si rimanda a Wikipedia), anche alcuni saggi sulla comunicazione: Tre punto zero (Dino Audino, 2011), Bazar Cultural brand: comunicare sempre (Rai Eri, 2007), Tecniche di comunicazione creativa: il metodo Bazar (Rai Eri, 2005).
I conferenzieri:
Venerdi 18 novembre
ore 10-13.30
“Musei e Beni Culturali: come comunicare”
Eugenia Romanelli: Presentazione del convegno
Paolo Mazzanti: “Case-history MuseiEmotivi: creatività, interdisciplinarietà, comunicazione nei musei del 21esimo secolo”
Abstract:
Partire da un’idea e da un concept e renderlo un trend innovativo in ambito museale. Il caso #MuseiEmotivi come esempio di un percosso formativo interdisciplinare che affronta, da più punti di vista, i temi della partecipazione e del coinvolgimento dei visitatori tramite l’uso dei nuovi media e l’utilizzo di allestimenti scenografici immersivi nei musei del 21esimo secolo. Musei intesi come generatori di esperienze multiformi, laddove l’emotivo si rivela come motivazione, mezzo, via di accesso ai contenuti, al loro apprendimento e condivisione. E la comunicazione, per essere contemporanea, si modella su un paradigma creativo che chiama in causa nuove letture, da voce a diverse narrazioni soggettive e personalizzate e mette in relazione mondi e contesti distanti tra loro.
Elisabetta Stefanelli: “Cultura.it e Viaggiart: per l’Ansa la bellezza del patrimonio è on-line”
Abstract:
Cultura.it e Viaggiart: per l’Ansa la bellezza del patrimonio è on-line.
L’Italia dovrebbe capire finalmente che con l’arte e la cultura si diventa più ricchi. La comunicazione nell’era dei social può dare un contributo importante per la diffusione e la fruizione del patrimonio. La base di conoscenza e riscoperta delle piccole e grandi bellezze del nostro paese può essere anche un modo di aiutarne la conservazione. E un modo per capire che il passato è presente se diventa motore di sviluppo non di immobilismo. Anche attraverso il web che può essere meno virtuale di quanto si pensi. I modelli esteri possono insegnarci qualcosa?
Giovanni Carta: “Nuovi modelli di comunicazione per i musei a Firenze e in Italia”
Abstract:
Il patrimonio dei musei italiani è una miniera inesauribile di contenuti ed emozioni. Riuscire a raccontare e promuovere tutto questo è una sfida impegnativa. Cercare e applicare nuovi modelli di comunicazione può aiutare a rendere migliore l’esperienza culturale, a orientare i percorsi turistici, a offrire un contributo alla valorizzazione dei nostri musei. Una perlustrazione dei casi fiorentini e italiani per capire come è cambiata la comunicazione dei musei e come può cambiare ancora.
Venerdi 18 novembre
ore 15-19
“Intelligenza artificiale e copyleft: l’algoritmo come contenuto e i nuovi diritti d’autore”
Benedetta Ciampa e Eugenia Romanelli: “Diritto d’autore su web: User Generated Content, Copy Left e Licenze Creative Commons”
Abstract:
In contesto caratterizzato dalla diffusione di contenuti generati dagli utenti (UGC-User Generated Content) e nel quale i ruoli di produttori e di consumatori di contenuti si integrano nel “prosumer”, chi distribuisce informazione deve conoscere le normative vigenti sul diritto d’autore. Ma quali? In un panorama confuso e non uniformato nella giurisprudenza tra i vari Paesi, occorre sapersi orientare per creare lecitamente i propri contenuti e distribuirli, per distribuire quelli creati da altri nel rispetto dei diritti altrui ed al contempo per tutelarsi dall’utilizzo non autorizzato degli stessi da parti di terzi. Si vedranno i modelli di gestione del diritto d’autore alternativi al tradizionale copyright (copyleft), tra cui le licenze creative commons, anche nella loro applicazione pratica.
Marco Magrini: “L’intelligenza artificiale in redazione: quando un algoritmo vincerà il Pulitzer?”
Abstract:
Grazie ai recenti progressi nel machine learning, ovvero negli algoritmi capaci di apprendere, l’intelligenza artificiale è entrata anche in redazione. Colossi editoriali come Fox, Cbs e Thomson Reuters hanno già sostituito alcuni giornalisti con un software capace di scrivere in pochi secondi un articolo basato su dati finanziari o sportivi. Nell’era di Big Data, dei network sociali e collaborativi, l’impatto dell’intelligenza artificiale sul giornalismo è destinato a crescere, espandersi e stupire. In attesa che un algoritmo vinca il Premio Pulitzer.
Sabato 19 novembre
ore 10-13.30
“Posizionare i contenuti in rete: tra business e copywriting”
Valentina Turchetti: “Web copywriting e SEO: i contenuti che convertono”
Abstract:
I canali digitali sono entrati prepotentemente nella customer journey dell’utente, influenzandone ricerche di informazioni e sviluppo di opinioni: per un blogger, esattamente come per un’azienda o un brand, essere online, soprattutto sui social media, e saper comunicare efficacemente i propri valori, la propria reputation, i benefici per la persona, è assolutamente vitale: la capacità di scrivere contenuti performanti online rappresenta il cuore di ogni attività sul web, ed è fondamentale per generare conversioni. Analisi di casi pratici di web copywriting che converte sui social media: heading, call-to-action, engagement, visual.
Filippo Giunti: “Journalism marketing: come trasformare il lavoro di giornalista in business diventando problem-solver”
Abstract:
I giornalisti digitali free-lance altro non sono che imprenditori di se stessi: vendono storie o notizie. Devono quindi ottenere l’interesse delle persone, trovare i clienti giusti, vendere loro qualcosa, renderli soddisfatti di averlo fatto, tenerli legati a sé, continuare a farli comprare i propri testi o ipertesti, non farli andare dai concorrenti, etc. Come per ogni imprenditore, per riuscire a guadagnare bisogna che quello che si fa risolva un problema a qualcuno: insieme vedremo quali problemi può risolvere un giornalista, come si fa a far percepire il valore del proprio contenuto, come si valuta una nicchia nella quale specializzarsi (e come si usano gli strumenti di Google per scoprirlo), ma anche come si scrive un articolo che vende. Infatti, Gli articoli più famosi nella storia altro non sono che eccellenti lettere di vendita scritte con tutte le regole del miglior copywrite e direct marketing.
Teresa Masterson: “Best practices per scrivere sul web: catturare all’istante” (intervento in lingua inglese)
Abstract:
Historical newspapers, like the New York Times, or Italy’s La Repubblica, have an affectionate group of readers, and can thus afford to publish lengthy pieces on their websites. In order for newspapers and little known blogs and news websites to attract more followers and bring in younger readers, which usually have lower attention spans, it is necessary to implement new strategies. Among these, for instance, are a smart use of photos and videos, good quality storytelling and integration with social media.
Sabato 19 novembre
ore 15-19
“Il deep-web e gli open data”
Rory Cappelli e Eugenia Romanelli: “Il deep-web e gli open data: alla ricerca delle fonti nascoste”
Abstract:
Il web non è quello che appare. Dentro c’è davvero di tutto. Anche una storia e spesso LA storia. La ricerca del materiale – documenti, articoli, pubblicazioni, immagini, diagrammi, dati – e l’abilità nel trovarlo costituisce oggi quello che un tempo era il lavoro dell’intelligence che, attraverso l’impronta lasciata da persone ed eventi, raccontava a governi e organismi di vario genere e importanza il mondo. Sul web è possibile ricostruire la storia di un sito e trovarne le tracce, anche se sono state cancellate. e’ possibile risalire agli autori, o quanto meno all’anno e spesso anche al luogo di pubblicazione di una fotografia. E’ possibile tracciare la storia delle proprietà di un sito che spesso raccontano connessioni e rapporti “indicibili”. Sapendo come cercare si possono reperire dati di ogni tipo. E il web è anche e soprattutto il deep web, quella parte del www (world wide web) che non è indicizzato dai motori di ricerca, l’80 per cento di tutto ciò che si trova in rete.
Stefania Maurizi: “Giornalismo delle leaks e dei whistleblowers: pubblicare l’impubblicabile. Come WikiLeaks riesce a rivelare i documenti più scottanti del mondo”
Abstract:
Esiste da 10 anni. Quando nel 2006 Julian Assange creò la sua organizzazione, puntava a pubblicare documenti mai pubblicati prima per rischio legale e non solo, perché molte delle rivelazioni di WikiLeaks comportano un rischio che va oltre quello legale. Perché WikiLeaks riesce a pubblicare file che molti dei più grandi media del mondo si guardano bene dal far uscire? Cosa permette a questa organizzazione giornalistica di aggirare censure e rivelare nel pubblico interesse segreti militari, bancari e commerciali?
Iscrizioni e scadenze: |
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Termine iscrizioni 25 ottobre 2016 |
Numero minimo di partecipanti 20 |
Numero massimo di partecipanti 50 |
Inviare la richiesta di iscrizione via mail indicando nome/cognome/professione svolta/ente di appartenenza/ mail e numero di telefono/ motivazione Mail: nemech.advc@gmail.com |
Costo: 200 euro |
Le richieste di iscrizione saranno valutate dal coordinamento e selezionati 50 profili. |
I partecipanti ammessi e non ammessi saranno avvisati via mail dopo la data di scadenza del 25 ottobre 2016. |
Informazioni: |
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Tel. 055.2751391 MICC – Media Integration and Communication Center |
Mail nemech.advc@gmail.com |
Dove: |
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Le Murate Progetti Arte Contemporanea Piazza delle Murate – Firenze (FI) Italy Tel: +39 055 2476873 |
www.lemuratepac.it/ |
Segui l’evento su Facebook: |
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www.facebook.com/events/1191898300869935/ |
RASSEGNA STAMPA: |
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